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Barone Peccoz [notebook, including correspondence, newspaper clippings]

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{"created":"2022-01-31T15:47:20.681166+00:00","id":"lit38243","links":{},"metadata":{"contributors":[{"name":"[Mosso, Angelo]","role":"author"}],"detailsRefDisplay":"28 pages ","fulltext":[{"file":"p0001.txt","language":"it","ocr_default":"\u2014","page":1},{"file":"p0002.txt","language":"it","ocr_default":"\n\n\n\n\n\u00c7\n\n\u00c6\n/\nS\n\n\n\"y\nV.\nJ\ns\n?\n/\"\n\u2022 \\\n\u25a0c /\n\\\ny.\nP \u25a0\u00a3--\u00a5\n\n/\n\n\n<y\u00a3y\ts/ r\n%\n&. y~~ Jk\n* ^\ny\n\n\no *~~r..\ny\ny\n\ny\n\nI\n\u00bb \\\nc/\n\nA\ny\nj\n'/\n^J .\t^/<ys^.\n-\n.. . <\n; ;\t* \u2022' . .;;,.W\n\n\u2018\n\u2022 ; rJM \u25a0\ntjSSp . \u25a0\nV'v \u2019 \u2022< \u2022","page":2},{"file":"p0004.txt","language":"it","ocr_default":"\n/\n\n\n\n~*y~ r~' >\u00a3.- _/\n","page":4},{"file":"p0006.txt","language":"it","ocr_default":"RBIK\u0153aMBI\nIJ Israels, I! \\\\ . .Mc.s.lag, G Va\u00bb Ha.i\u00fci'i IVr ^ lia Russia: L. Hernsuiiinn, 1. ]\\ tYanishuikoft\" \u2014 to|:Per la Spagna : J. Boulllur\u00a9, .1, .Jimenez Aranda, J. Sorolla, J. \\ il lepras 1\u2019er la Svozia-Norvegla: E. Petersson, A Zorn.\nComo si vede. t-utto quanto di pin illueii.ro il monde del Tar to pu\u00e8 Vnntare.\nPoi vi \u00a3 il Comitate spool.ile organizzatore dovo figurano i norni di Bezzi, Ciardi, Pal Zotto, Fra-giaeomo, Marsili, None. Sezanne, TifcoZezzos\u2014 o sapoto oltl \u00e8 il sogrotario di quest\u00a9 Comitate ? chi \u00e8 il collaborator\u00a9 assidue, restante, affetfcnoso dl Blccardo SslvatiloQ o doi snoi valont-i colloghi ? \u00c8 I Antonio Fradellotto, 1\u2019artlsta dallo spirito caldo,\n' ontusiasta. dairintellet.ee vibrante, cosi no to o core anohe ira noi mllanosl, clove acquist\u00f6 tanta ammi-razione colla sna parola arVascinanto, tanto ainld-zio colla sua anima bnona o gentile.\nMai inizintiva nacquo sotte atispict pin belli o con nomi piti simpatioi: \u2014 la fortuna non pud man-care, e per parle mia save lieto di tenor al giorno i lottori dol Corriere, deil progress! ch\u2019essa man mauo andr\u00e0 facondo, lino al suo \u00a9alto final\u00a9.\nAY.\nIL BARONE 1>E PECCOZ\nLa palazzina o Tormeria del dofnnto Uua rnesta inanguraziono \u2014 I parouti Un bizzarro aneddoto (Nostra corrispondenza parti cola re)\nGronscuoy, K. Jeun, 2S agosto. (A. Filippi). Questa amenissima vail\u00a9, ehe Tal\u00ab tro giorno, imbandicrata, gaia c festeggianto, dava il huon viaggio e Tarrivcderci alla carovana di oui face.i parte la Regina, attende oggi. in una pro-fonda tristezza, l\u2019arrivo della aalma del baron\u00a9 do' Peccoz ; e, ritirate quelle bandiere, sta sostituon-dovi lo gramaglio, per render\u00a9 l\u2019estramo tribute d'affetto e di riconoscenza alia spoglia deH'uomo, che ad cssa dedieb grande parte della sua vita o dalla sua operosit-\u00e0.\nDcll\u2019estinto barone qui si parla con grande ri-verenza e si tome ehe per la sua morte la valle abbia a risentirsen\u00a9 enormemen\u00fce sotto ogni rapporte.\n*\tI\n* *\nLa famigiia de Peccoz \u00e8 orionda tedesca, di Aus-burgo, e deve il suo blasone al vecchio impera-tore Guglieltno. che volle cost compensare i! padre Peccoz pelle bcnemcrenze acquistatesi col suo grandio30 stabilimento metallurglco in Ausburgo. ill titolo, cont'erito dall\u2019Imperator\u00a9, i'u poi coni'er-mato nel 1841, con un d\u00e9cr\u00e9t\u00e9 dire Carlo Alberto, e rcso estensibile ai ftgli.\n1 genitori Poccoz venivano a villeggiaro a Gressoney, dove nacque e dove soleva passare Testate i il det'unto barone, per recarsi nell\u2019inverno in Ger-I mania presto i fratelli Carlo od Antonio, maggiori di lui. proprietary dello stabilimento ora c\u00e9duto ad una Societ\u00e0 tedesca.\nn barone non ebbe mai alcuna passione per lo studio. Al contrario, s'interess\u00f4 assai di commercio\nsoggiorno a Gressoney si occupa va dt caccie in\nmontagna, di escuraloni alpine, pvovvedendo con-tempornneamente al bene della valle.\n***\nLe relazioni deila famiglia Peccoz cou Casa Sa-yoia dat-ano dal 1858, opoca in cm il padre del do-funto \u2014 egli pure appassionatissuno cacciatore o proprietary di un grande tenimento di caccia \u2014. ebbe ad ospit-aro i figli di Vittorio Emanuele, Ame> deo e Umberto.\nUna lapide marmorea nella casa paterna ricorda il passaggio da Gressoney dei principi di Casa Sa voia. Eccone l\u2019iscrizione:\nSoutenir \u2014 Leurs A. A. Ji. Ji. le Prince de Pie-mont Humbert de Savoie \u2014 le dm: d'Aoste [med\u00e9a de Savoie accompagn\u00e9s (segue T elenco dollo persons de! semiito\u00ee\nL\u2019iscriaiono termina cosl : .. qui ont accord\u00e9\nl'insigne honneur de le \u2018.r visite tu celtc~tt\u00efaison cT s\u00e9journ\u00e9 tes /fi-/, - 1S Juitet ASV\u00ef6\\\nA Gressoney I\u00eee Umberto non b mai pift venuto j dopo q\u00f9ella vol ta. 11 baron\u00a9 perb lu pi\u00f9 volte a caccia a Mouzu.\nLa Regina Afargherita inveco da sei anni era I osnite dol barono nella stagione estiva.\nI l\u00efgli \u2014 corne affermano qui \u2014 non sapova ehe I cosa ideare per rendero pi\u00f9 delizioso il soggiorno della Sovrana nella valle.\nI E davvero non potrebbe pssere pi\u00f9 inoantevolc questa palazzina di Gressoney, sod\u00e9 principale, dirb cosi, d\u00e9lia Regina, nella valle. All\u2019aggraziato odiileio, stilo Enrico V, sorride un ampio c splen-i dido giardino, nel mezzo del quale zampilla una. fontana. Aile estremit\u00e0 d\u00e9lia gradiriata, per oui si accede lateralmente nella sp-endida abitaziono stanno, come in vedetta, duo artistici stambeecln di bronzo. Appetia ontratL daqueata parte, il visi-tatore si arrests, nel vestiboio dinanzi a, una lapide, dettata con gentile pensiero, da\u00fco stesso ba-I rone, per ricordo deila Regina.\nNotevole in quella palazzina, \u00e8 l\u2019armeria del ba.\nI rone, una incontestabile meraviglia. \u2014 T\u2019iguratov\u00ee un salone, clic occupa una superficie di dieoi me tri quadrati, situato al seconde piano, sotto la eu \u2022 i pola d\u00e9lia torre. Le pareti sono fittainento tap-pezzate di t-rofei, format i dalle corna e dalle teste di camosci, int-recciate coi fucili antichi e mpderni, di cui si servirono i baroni padre e llg\u00fco, e eom-memoranti le caccie. pi\u00f9 notevolidei due intrepid#\nI caeciatori. 11 soffitto d\u00e9lia sala \u00f4 ornato di corna ! di buffalo, montate in argente. La originalissimu 1 collezione \u00e8 completata da magnifiche e grandiose campane di cristaflo, cho proteggono gruppi di ia-giani, di pernici c di arbine (pernici bianche dei. ghiacciai) imbalsamate.\nDegli \u00e2ltri loeali d\u00e9lia palazzina \u2014 ehe nessuno pub visitare attualmente, perch\u00e9 a disposiziono d\u00e9lia Regina \u2014 vi dirb solo, con la voce di chi li ha visti, ehe iormano nel loro complesso una pic-cola reggia.\n, Altri duo chalets ha inoltrc fat-to erigere il ba-j roue esclusivamenfce per la Regina: une alla Trinit\u00e9 Stafel, a 1700 metri, ad un\u2019 ora da Gressoney\nsue parole una vera insolenza per quella donna. Il voito pallido di Odetia si fece di porpora per lmdignazione.\n\u2014 Mamma, non parlate a questo modo di Elena, ye ne prego. Dite quello cho voiet-e di me, ma di lei, nulla. Del reste, ella \u00e8 al disopva di tutte le calunme. Non ce nessuna donna che merit! pif, di let stima e rispetto. Ed anche quelli ehe sono mcapaci di comprend\u00ebria, sanno die non potreb-\nbtio .01 mu lare uua parola di biasimo sul conic\nsuo...\t^\nElla s'interruppe, perch\u00e9 i battiti violenti del euere ia rendevano ansimante.\nLa contessa la guardava con una curiosit\u00e0 sdc-gnosa, quasi cattiva, morsa in fondo al cuore dal rammarioo furent\u00a9 di non poter costrin^e'-e al\nS\u00c4.S\u00c411 ,a#u* '**\u00bb\u00ab\u25a0dall\u00ef i\u00ab\u00bb'\u00ab\n\u2014\tLa signora di Bressane lia in voi un ottimo avvocato. Non so veramente se, ali' occorrenza difcndereste me con aftrettanto calore... Ma \u00ef\u00ee\ndr V0\u2018 -che Sl tratta* Loich\u00e8 compren-detc tutti gii uoimm nella stessa indifferenzti cite\nSM?ttaU per ********mo \u00ab\n\u2014\tOhe cosa aspotto?... Oh! mio Dio' mfila \u00c4T UdetU\u2019 Pre5a \u00bb inviaoibiie\n\u00bbSS\u00e2ffe\nSimla0 1 dlnlt\u00b0 dl scrbai\u2018si fedelo alla sua me-\nrimar\u00c0l-lnlJli1011 ^Vete nessuri serio motive per\nte?eio [\tV1 \u00b0SOrtQ \u2019 nel vostro stesso-tu-\ntoress\u00ab.. a non respmgere tutti i partiti ch\u00ab' vi sa-\nranno presentati al nostro ritorno a Padji ne\u00ef\nSu\u00b0rri\u00b0 Partire\t\u00ab \u00ab\u00ab\u00ab PO-\n\u2014\tPer l'estero?\nconol '-i-?CrRl\u00fbiiUdi0b Ch(: da un PC2Z0 desiderodi niato\u0178Su mo. P \u2019 \u00b0 Unp<\u00e0fsibil\u00b0 che voi ve-\n\u00cbhinlnL\u00ee830 s\u00aei\u00fcPLeemente Odetta.-\nt-\nJi. All\u00fctib,\nft tr. (fjTfiBM-.noy Trinity il p.\u00eei piccolo Comunui \u00bbI itu.ia, con 20U nbltanti; T altro a lloholicht ;\u00ab| \u00dftJOO inotrj. Quct t\u2019ulLirna la fcc\u00a9 coslruiro 1\u2019 unno ECoiBo, ma non pot\u00f9 esaero terminat.a perche nel moflo di agosto golava !;i calce, o soio qur-sfamioj fu coperta del tetto.\t1\n*\n\u2666 \u2666\nTl barone, che avova ormai dedicato \u00a9b BtCBao alla valle, vollo provvcdore per non abbandouarla: nemtneno morto. Infatti fcco fabhricarc una r\u00c2t\u00bb, pella nvortuaria, sul poggio a dostra deila jiala/Vl y.irrn. Quella cappella lu inaugurata T anno scorso I con una triato ceriinonia. Il barone f.;ce traur-i-r-tnre contomporanoamente l\u00e0 dentro lo salmo \u00abiel I padre, morto in Germania, o d\u00e9lia madr\u00e9, sepolta nc-1 cimitero, di Gressoney.\tI\nt, uest\u2019uomo, assolutament\u00f9 misanlropo, cui non balenb mai nemtneno Tidca del matrimonio, avevn. sen\u00fcto il bisogno d\u00e9lia compagnia dei sarcofaghi, contenenti i roati dei suoi g'-rutori. E pr\u00e9cisa-monte poco pi\u00f9 d\u2019un mcsc fa \u2014- pr\u00e9sent\u00ab.' la Regina\u2014 il barona complctava quella cappella, inau-\u00e7urandono la cancollata.\n4\nAi\nDel tostamonto del l.*arone nulla si sa ancora.\nSi r-nno semplicomente dello induzioni, come, q ell v Bocondo la quale \u2014 vo lo appresi gi\u00e0 per\n.Lu\u00ab g aiuuui- TT-\tbeuerHiti in congeoo oarone Anw-\ndeo x'oc-\u2019.'oz, ni pote clclT estintoj dovrebbe essere Teredo univer.-ale. Data la in3ussist-.-nza di taie disposiziono, gli aaplranti al ricco patrimoni\u00f4 dol dofunto potrebboro essor - addirittura una falango. Infatti il barone lascia: due fratelli, i barord Antonio e Carlo, il primo con cinque maftchi c duel feminine; il secondo senza prole; lasda inoltre in nipot-i per parte d\u00e9lia sorella barone3.sa Palmira,! Bposa ad un signor Delapierro, o cio\u00e8 altri qu * \u20191 tro m as chi ed una femmiiu.\nSicuro fra tutti di un perenne ricor\u00abIo del ba-1 ronc \u00ab'\u2022 Gross\u00eemes-. 11 de Poccoz, gi\u00e0 di qua'.die tompo , dispose c provvido per T c-r\u00ab.>ziono di un '\u25a0\\ palazzo pel Municipio, con annessa scuola cornu-i nalo. odilicio del quale si incomincieranno al pi\u00f9 ! presto i lavori.\t.\nParimonti aile soiledtazloni del barone la valle! deye la str;nla provinciale da Pont S. Martin, ehe I fu inaugurata lo scorso giugno, colTintervento del Benatore Frescot, pr\u00e9sidente d\u00e9lia deputazione provinciale di Torino.\n*\n* A\nTermine, garantendovi Tautenticit\u00e0 del seguente ! aneddoto, cho rivela quanto si pub immaginarc di -pi\u00f9 bizzarro.\nQualche anno a idietro il Re ebbe a doaaro al barone uno stambccco piccino.\th\nIl barone lo alievb con la massima cura. AU'et\u00e0 | di tre anni lo stambecco si accoppib con alcune c\u00e2pre nost-rane, scelte espressamente. Ne uscirono dei m\u00e9tiss\u00e9s, che con grando sorpresa, crcbb.ro 'j, pi\u00f9 grandi ancora e con le corr.a pi\u00f9 larghc e pi\u00f9. i lungho \u2014 sebbone coi modi meno marcati \u2014 de- ; gli stambecchi i-uri.\nIl barone riuset ad unire una trent-ina di questi m\u00e9tisses, doi quali quattro maschi addirittura ce-1 lossali. Furono tutti aflldati dal barone ad un pa-store, il quale viveva assiemo ad essi, seorrazzando\nIVavdimentoso pastoro era T unica persona, ehe j polosse vantard con quoi quadrupodi una cort-a j famigliaritil. Egli li chiamava, gli raccoglieva. e, ! durante Tinvc-rno, li faceva rit-iraro in alcune gal-j lerie, chius\u00f4 da atecc-ati, in Gressoney, ma anche quostc osposto ali* aria, perch\u00e9, corne \u00e9 noto, lo I stambecco chiuso, muor\u00eb.\nQuel pastoro si chiamava Vincent-, e quella sna i vita, abbastanza st-rana. dur\u00e9 circa quattro anni.! fmo n cho un giorno gli st ambecchi, stan\u00e9hi forse j d\u00e9lia loro sommessione, presero la corsa e si di-leguarono, sparpagliandosi nolle montagne di Gros- ! sonoy. Naturalmonto quella fuga d\u00e9termin\u00e9 il con- j godo del pastoro, cho ora fa il contadino a Brus- ! sou, o cho ricorda con non poco rammarico la vital quasi selvaggla, alio dipendenzo del barono, il qualo j gli conccdova tutto.\ncaeciatori1 fu rln-tu \u00abla uua Grossonev.\nDi quogli stambecchi afeuni* furono v Vftlanglib; aic.imi altri dol ptornbo dei c.andeslini. Uno il pi\u00f9 meraviglioso .venuto nella prima vera \u00ab.loi\tuo\u00ab i\nvalanga in un vallono a poche oro da Lo estromit\u00e0 dolle corno di quello stambccco <li stavano Tuna dall'altra un metro e died ceivi-motri, misura chc non si riscOntra in nessun stom-becc\u00f9 ye;ro. Questo duo corna smisurate faim., parte dol la sorprondento armoria dol barono.\nAltri particolnri sulla eatastrot\u00f4\n^ no\u00efr\u00b0 pTccialo redattore ci telegrafada Groq Boney, 3\u00d6 agosto, sera:\tre3.\nParlai ora con la guida Bonda Alessandro re-ducc dal ghuiccuuo, Cho soguiva la carovana\u2019con una macchma fotpgrafica, ritraondo diverse nSsf zioni degh escursionisti pvooedcnti m se\u00ee\u2019o rnttn grupp, le gau con corde. Teneva la testa delPr\nmu'top\tmm\nbarone e la Regina sostenuta al br\u00e0ccio da Vict! domestico iidq del barone. Gli altri soguiv-in\ntro o moz \u00b0o \u00b0gUU\"\u00b0 dista\u00efa m\u2019^<>\t\u00abu.m.\n10; li i istanti prima d\u00e9lia sciagura il h-rone appavtva allegrisaimo. Scorgondo in lonP nanza guenon,u crcpaoct avverti il capo-gui.] dicondogh : - Bada che vi ha poricolo. d \u00dc yisto, rtspose la guida. . In questo momento bar. me stramazz\u00f4 morto. La Regina trascinJt dal barone sarebbe indubbiamente caduta s\u00a9nz il sostegno del domestico Victor.\t\u2019 Cn\nLa Ivogina iu subito allontanatac le si fece cr. f.?nri !;a\u00c2rSl d\u2019lin s.emPlice svenimento, sollcc gi tto \" Procedere m causa del pericoloSti tn\nU cadavere del barone fu raccolto subito e adt guiio su una portantina, mentrola guida-fotoErraf Bouda., pm coraggioso delle altre guide, obbedend an incarico del conte Oldofredi predeceva, co rende, la carovana, fermandosi alTH\u00f4tel Ril'el telegrafare la. mort\u00a9 ai parenti e a preparare un stanza per il defunto.\nLa Regina. giunta alTH\u00f4tel Ritel, dove apures \u00eef ^ sospettata catastrofe, preg\u00f4 il fotogral \u00dfi nda di rjtornare sul luogo e fotografare il luo--1 picciso d\u00e9lia disgrazia. L\u2019iatrepido Bonda corn\nh o1 -V \u2018L % i?ir0 sn d \u00b0 dei 5jvacciai, ottemper\u00e9 al des nott\u00ab? de a ^ovrana- Litorn\u00e9 dal ghiacciaio st\u00ee\nL\u2019arrivo della Regina a Stafel Lo stesso ci telegrala pi\u00f9 tardi da Gressonev: ora da stafel- Una carovana, compost; della Regina., d\u00e9lia marchera Villamarina e deli marchesina \u00ffella dal barone Antonio De Peccoz dv. c\u00b0:\u2018fco Gb.lulredi, delle guide e dei porteurs, to talc .v> persone, partirono da Zermatt staunt.\nstno allestreimta del ghiacciaio in portantina, jnd, la bovrana e il seguito salirono sui muli \u00eeMezz ora prima di arrivare a Stafel, la Regina ^esodando il braccio al barone Antonio. Giunta a btalel, la Regina ncevette il barone Carlo de Peccoz, cho le mosse incontro baciandole lamano. La Regina proruppe in pianto. Il viaggio se,iri\u00fc tristement\u00a9; non vi fu pranzo assieme alla \u00dce-gma; ognuno prese un piccolo rinfresco nella propria camera; indi si coricarono.\n\u2014\t\u25a0<UI> U -------\nIl Cougresso del Club Alpino\n\u2022 Ci scrivono da Torino, 30 agosto:\nCome yi telegrafai iersera, il duca degli Abruzzi i e ntornatii a Torino, \u2014 per partecipare al Con-I gresso alpino ed al pranzo di domenica \u2014 per cui gli isontti sono ben 360.\nII ministre Baccelli spedl un bellissimo telegram nui di adesione, e il senatore D. Chiaves il p\u00fbt anziano socio del C. A. I, gi\u00e0 scus\u00e9 per mo-tivi dt salute la propria assenza.\nr D+0p?-11 banchetto avran luogo: uu\u2019illuminazione fantasbica, fuochi art-i\u00fcciali c una passeggiata con fiaccole al magnesio, la quai fiaccolat-a sar\u00e0 poi i ripetuta nella valle di Ceresoie Reale\t1\nbn ranno rappresentati questi Clubs e sczionr Un!, A pmo francose, sede centrale \u2014 Idem Id. \u00dfez:one larantasia \u2014 Id. id. sezione AJpi Marit-tnne \u2014 Id. id. sezione Alte Alpi \u2014 Id. id. sezione! Jjione \u2014 bociet\u00e0 Alpinisti tridentini \u2014 Societ\u00e0 Al-pma delle Gtuiie \u2014 Id. id. Friulana \u2014 Id. id. Me-i ridionale \u2014 Club Alpino Sardo.\n''occasione, la ditta \u00e9ditrice Poravia ha] pubbhcata un\u00e0-legante Guida di Torino compi-iata dallavv. C-, Is zi.a, finement e illustr\u00e2t\u00bb, cho ill","page":6},{"file":"p0009.txt","language":"it","ocr_default":"\n\nI ,\n\n\n\n/\n{*\n\nP^PPWi^ -T\u2019PZ'\n\n<\u00a3 S^PPPPP^.\n\npp-p-i\n-PZ2*\u00a3 -&:%*'\nV&VC/P'\n\u25a0\u00c7V/\n-y/7//\tr-\n\nTr\n~z>.\n\n\n\\/\n\u00c9","page":9},{"file":"p0010.txt","language":"it","ocr_default":"IVviovi partioolarl\nDal nostro redattore, inviato espressamento a Gressoney, riceviamo, 28 agosto, sera :\nDopo circa otto oro di viaggio in una vettura - chn mi fa fornita daU'albergo dol Cavallo bianco a Pont-Saint-Martin, e il cui servizio indecentenon potr\u00f4 mai abbastanza deplorare, arrivo a Gresso-ney in questo momento (ore 22 10). Ecco quanto potci raccogliero intorno alla morte del barone de Peccoz.\nIntanto 6 assodato ehe si tratta di morte por aneurisma.\nil barone de Peccoz, ritornando lo scorso maggio dalla Germania, ove soleva recarsi qualche tempo ogni anno presso suo fratello Carlo, proprietario d uno stabilimento metallurgico, accusb dei dolori al cuore.\nII barone teneva cavallo ed era un forte trot-tatore. Ma rccentemente, discorrcndo col nipote Robert Dclapierre, proprietario d'una fonderia a Torino, si doleva di essere costretto a l'renare il corridor\u00a9, non potendo piti tollerare 1\u2019 impeto del-l\u2019aria.\nII dottor Goiette, medico condotto di Issime, al-lora lo visitb accuratamente, constatando un\u2019affe-zione cardiaca. Non avendo il coraggio di avver-tirne ii barone stesso, cornunicb il fatto al cav. Mon^eriet, arnico intimo del barone.\n11 Mongenet, credette opportuno, appunto in que sti Ultimi giorni, di avvertire di cib il barone per iaefctarlo in guardia, esortandolo a tralasciare ie cscursioni alp.ne. 11 barone gli rispose ehe la Regina gii aveva manifestato il desiderio di fare questa escursione. - lo promisi di accompagnarla \u2014 di.rse \u2014 e ci vado a qualunque costo. \u201e Nes-suno avrebbe potuto distorgliel\u00f6.\nLa luttuoea notizia ernozionb la valle di Gres-soney per cui il barone de Peccoz era una grande ri-sorsa. Era ricchissimo, ma nessnno, neanche i parent,i di lui, sa a quanto possa ascendere il suo \u2019patrimonio, ehe perb si ritiene di oltre due rnilioni.\n1\t!1 barone Antonio, fratello del defunto, anch'egli\nricchissimo', abiLante a Gressoney, andb a Zermatt, donde la salrna partira domattina per la Svizzera, e per la linea del Gottardo verr\u00e0 tra-sportafca a Pont-Saint-Martin, cjuindi a Gressoney.\nLa Regina si trova a Zermatt. Arrivera a Gres-\u00dfori'.y domani, passando il ghiaeeiaio di Saint Theodule.\nAl fratello del defunto, il baron\u00a9 Antonio, per-veunero molti tolegrammi di condoglianza. Arri-varono pure a Gressoney diversi parent*.\n","page":10},{"file":"p0011.txt","language":"it","ocr_default":"Jja morte \u00abIci barone de Peccoz\nScrivono al HchIo del Car lino:\nlia valle di Gressoney \u00e8 m lutte. K morto 1 uomo a cui essa andb debitrice della c\u00e9l\u00e9brit\u00e9, poich\u00ea eenza il coraggio... c i rnilioni di De Peccoz non Barobbo .sorte lassii l\u2019imparcggiabile villino ehe se-dusso la Regina d\u2019ltalia. E tutti sanno ehe ae ora la valle h diventata alla rnoda, ae si sono molti-plicati gli alberghi, ae la prosp\u00e9rit\u00e9 commcia ad entrare noi casolari, lo si deve in massima parte alla perrnanenza della Regina nella palazzina De\nPeccoz.\t,\t. ,\n11 barone si era fatta una grande fortuna m Germania e in Bav\u00eeera specialmente. Ancora adesso egli possedeva laggi\u00f9 vaste tenute e stabilimenti indus tri ali. Del resto quasi tutti i ricchi di Gres-aoney \u2014 e sono in molti \u2014 si sono fatti un pa-trirnonio in Germania alia quale sono awinti dalla razza, dalla lingua, dalle abitudini.\nDesideroso di riposarsi nella valle natia, si era fatta fabbricare la superba palazfcina. Quando la regina comincib a venirla ad abitare, egli ne fu oltremodo lieto ed orgoglioso.\nEra grande alpinist\u00e2: nessun punto del Monte Rosa aveva misteri per lui. Egli si pub dire ehe conoscesse tutta la sua vallata palmo per palmo. La Regina non conosceva altra guida pi\u00f9 sicura di lui,\"e gli soleva dire: s Con lei vado ad occhi chiusi! \u201e\nSabato si doveva compiere per la terza volfca la salita del Lysjoch.\nLa comitiva era composta della regina, del barone De Peccoz, d\u00e9lia contessa di Villamarina e delta sua figliuola, e di un gentiluomo d\u2019onore.\nQuando si fu a met\u00e9 della salita, il barone si fermb portandosi la mano al cuore e divenne pal-lidissimo. Fissb la regina, fece per parlare, ma f strarnazzb subito pesantemente al suolo, in preda > a vivissime convulsioni. La regina gli fu subito i accosto, gli soilevo la testa, gli parlb. Ma la testa ricadde all\u2019indietro, i rnoti convulsi cessarono. Il j barone era morl o.\nLa regina ne lu spaventata. I servi improvvisa- . rono una barella sulla qnale poscro il cadavere ehe fu trasportato a Gressoney.\nLa regina dopo la disgrazia \u00f4 stata costretta a ; proseguire per rintracciare la discesa del ghiac- j ciajo. Torner\u00e0 solo domani in Gressoney pel colle Theodule.\nGressoney b doppiamente addolorata. Prima, pore.h\u00f4 la morte del barone De Peccoz le toglie il primo benefattore; secondo, perch\u00e9 si credc ehe la regina non tomer\u00e0 pi\u00fc nella valle, tanto si mostr\u00f9 addolorata per questa morte miseranda.","page":11},{"file":"p0012.txt","language":"it","ocr_default":"S~\n\n\n\n","page":12},{"file":"p0013.txt","language":"it","ocr_default":"Come \u00e8 morto il barone Peccoz\nsul ghiacciaio del Lysjoch.\nII Daca dcjjll Abruzzi.\nZermntt, 26 agoato,\nSnl doloroso dramma die ha immorso nella coster-nazione gli abitanti di questo vallat\u00f6 sono oggi in grado di fora ire es&tti ragguagli.\nLa reale carovana alpiniatica era partita verso le ore 8 di venerdi da Stafel. Erano 33 persone; cio\u00ea ia regina Margherita. la, marchesa e la signorina di Vi lia marina, il conttf Oldofredi, il barone Luigi Peccoz, tro staf^eri e camerieri di Corte, dne staffieri del barone, il suo fido servo Otto; gli altri tutti erano guide e portatori.\nLa carovana s'accampo dapprima sotto le tende alla capauna Linty, a mozz'ora dal primo ghiacciaio. La notto consecutiva. aile oro 3, tutti- erano in pronto per la partenza verso la capanna Gnifetti.\nSi parti, si gir\u00f4 il ghiacciaio e si pass\u00e9 al Lysjoch, ovo la salita, fino alla sommitA del colle, si effettu\u00f4 regolarmente, easendo il ghiacciaio in ottime condi-zioni. Sna MaestA lbce la salita in portantina, e cosi pure la marchesa di Yillaraarina; la signorina di Villamarina, il conte Oldofredi e il barone Peccoz segnivano a piedi.\nQuando si ginnse alla discesa del ghiacciaio, la Sovrana e la signora di Villamarina entrarono ir islitta e cosi percorsero nna parte della china. Cre* scinte le di\u00f6icoltA in modo sensibilissimo in caust degli onormi crepacci ehe s'incontrarono, tutti si mi sero a piedi e si formarono le cordate. La prima en composta delle guide Wolf e Yistor col barone, Sut MaestA, la marchesa Villamarina, la figlia sua ed i conte Oldofredi, scortati da una guida caduno.\nDopoch\u00e8 si fn cosi percorso con molta dilficoitA m tratto della discesa, si vide il barone Luigi Pecco: (ehe era l\u2019iniziatoro ed il vero capo della carovana iinprovvisamentc erneuere un fioco lamento e cade; bocconi al 3Uolo..\nSi arrest\u00f4 subito la cordata; il barone venue sie. gato. Coll'occhio semisponto volse attorno uno sguardo,\n1 pronunci\u00f4 indistinto parole e spir\u00e9!\n! Si credette dapprima ehe si traitasse solo di nno sveniraento, bench\u00e8 si sapes se come il Peccoz fosse pur troppo affetto d'una malattia cardiaca e il buo medico gli avcs3e perci\u00f9 vietafce le escursioni troppo alle e faticose. Tutti i presenti, e S. M. prima d\u2019ogni al tro, gli apprestarono le pi i\u00ef solleeite ed affettuose cure. Ma nulla valse a richiamarlo in s\u00e8.\nCon pietoso, opportune pensiero gli astanti cerca-| rono di allontanare S. M. dal rattri\u00e2tante spettacolo di quel la svontujca plie veniva a troncare cosi subi-\nL{> spettit\u00c6jlcT di qneiia carovana. ael deserco dei gbiad'iai. pr\u00e9senta va infatti nn aspetto fnaebre, dram-mutioo. Il barone gi ace va tra la Regina 6d i perso-naggi del ano se gui to eurvi sovra di lui; il buon servo Oddo, pallido per l\u2019cmozione, gli sorreggeva il capo ; in disparte era il reste della comitiva, ehe guardava e discorreva a voce sommessa. animatamente.\nLa Regina venue sfcrappata con dolee violenza a quelle spettacolo. La sna cordata venue fatta prose-guire verBO il versaixte svizzero. S. M., silenziosa, ab-battota, piangente, s\u2019&vanzavo, non ancora affatto certa, ma ten presaga della c&\u00eeasrrofe ehe le si era volnto celare. Mentre elia si riparava neila Betlcin Cabine, ai piedi della prima parte del ghiacciaio, sotto il Monte Rosa, dne portatori, assisa la salma dell estinto sopra una sedia a portantina, la fecero ,'passare presse la capanna per trasportaria al Riffel Berg Jf\u00f4tel, dove tuctora si trova, in attesa del barone Antonio, fratello del defeuto, ehe fn awermto della disgrazia da un porteur ehe corse, rifacendo la via, \u00fcino a Gressoney.\nPoich\u00e9 il fanebre convoglio ?a passa to. senza ehe\n10\tsape3se Sua MaestA, la comitiva ai rimise in cam-mino e con moite ore di ritardo giunse al Riffel Alpes H\u00f4tel, ove la Sovrana gi\u00e2 aveva preavvisato\n11\tsno soggiorno. Col\u00e0 apprese ehe il barone era morto e crebbero in lei l\u2019emozione e l\u2019angoscia.\n* *\nH Dnea degli Abruzzi, venendo. per Valtournanehe, dal Furken Pass, si ferm\u00e9 qualche tempo eh'H\u00f4tel Mont Rose (Zermatt); ne riparti oggi stesso. aile 11, senza guide, solo con i noti ed abilissimi alpinisti Mummery e Collie; vnol fare l'ascensione del Cervino per il ghiacciaio Smuth, impresa, per vero dire, ardita ed innsitata.\nAOSTA (N.s.) 28 (ore 16.45). Un telegramma giunto oggi da Gressoney aile ore 14.35 dice non 63sere certo ehe la Regina, dopo la morte di Luigi Peccoz, inteuda far ritorno da Zermatt a Gressoney.\nI funerali del barone avrauno lnogo probabilmente oiavediL","page":13},{"file":"p0014.txt","language":"it","ocr_default":"IL BARONE PECCOZ\n\u00a9 B\u00ee\u00fb flua morte aJ colRu \u00abIci hyu\n- Ci giaugouo altri parfcicolari sulla ropontina morte del barono Peccoz, a cui gi\u00e0 ieri por i primi abbiaruo soin maria men te accennato.\nLa oarovana, composta da S. M. la Regina dalla umrchesa Villamariua, dal cavaliero (Ponore? dal burono Peccoz o da uua cinquantina di uomini tra guide, porteurs, tra\u00eeneurs, do-veva compiero Pescutsiono sui ghiacciai secundo il seguento itinerario :\nPartenza dallo Stak-l per scoamparsi la notto, aitoudat-i, nelle alturo della Lmty ai piedi del ghiaccio. Al!o due partonza per la traversata del Ly>juck, onde poter scendore di pieuo giorno sur pericolosissimo versanto Nord e poriarsi a\\V H\u00f4tel Eiffel, ovo prouder dim ora por muovefe a varie di\u00fcicili esoursioni sulle punte oireostanti e far poi ritorno a Gres-soney p r il Th\u00e9odule.\nIl barouo Peccoz, qutntnnque in apparouza robasto e vi goto, gi\u00e0 da tempo accusava nu gene\u00e7ale makssere non disgiunto da alcuui dolori articolari. Un medico Riato consultato, Bospettando provvidameuto ehe non fosse estranea un\u2019af\u00efozione cardiaca grave, aveva proibito alPinfermo le lunghe escursioni, le eccessive fatiche, o specialmento le traversate dei ghiacciai.\nQualche settimaua fa, mentre la Regina coin pie va uu\u2019escuraione ai chdlets du Cours du Lys, ovo il barone Peccoz aveva piepa-rato un lunch, nel suo cli\u00e2lct di Stafel, proprio -ai piedi dolPimmane pareto di ghiacoio del Lj\u00c9-krimm, au gentilaomo del seguito della Regina, discorrendo col barone iutorno alla sua resistenza all\u2019alta montagna, ebbe dal Peccoz sfesso quoste iuformazioni : L\u2019inveruo \u2022Ecorso, senrendo una cerla oppressione di sio-maco, il Peccoz aveva coneuilato un medico ad Aachen (Baviora), ove la famiglia Peccoz da gran tempo o pioprietaria di un\u2019importanio officina metallurgica. IL medico, non cono-scendo personalmente il barone, gli chieso \u00abe si esercitava con struruent; a f\u00eeato, avendo riscontrata in lui una straordinaria dilata-ziono dei polmoui.\nAvendone avu a risjiosta negativa, il dot-tore soggiunBo : \u00ab Lei fr\u00e9quenta moito Pal ta montagna. > Ed allora il luedico gli oonsigli\u00f4 di a vers i riguardo.\nDisgraziatamente il temperamentodelluonio. Pampre cho egli portava alla montagna ed il desiderio di pro weder sempro a che le esour-gioni del P au gu-il a Sovraua avessero esito fe-lice lo rendevano soventi rib\u00f4lle ai consigLi\ndel medico.\t\u201e\nE quest\u2019escursione che aveva intrapresa, cia cui non era certamente disgiunto lo sforzo o la fatica, fu P ultima p*r lui.\n\u2022 \u2022","page":14},{"file":"p0015.txt","language":"it","ocr_default":"a\tM\u00f6lln. cita c propriamonte sal gmac-\nA\u201e\u201cd$l. Str\u00df di Zeimatt, in wrrltorto C,,V\u00b0 rPr rottnrs di un aoeansma interno avizzero, p dcll\u2019aico deli\u2019aorta) -cansata\n. *.11- *\u2022\u00bb: Bionc ondo-vasale, cadde esanime cercando di r.rmiunziare nn\u2019aitima parola.\n1 To-to si erodetto dai olrcostanti, tra cm vf-'riniBsiiua Sua Maest\u00e0 la Regina, ehe fond\u00ae \u2022>no doi soliti sdruccioloni, m i, vedatolo morte ,.T.] 1 ido in vi\u00abo, vira com.noz one e grande i cTjuvento inva\u00ab-ro l\u2019.inirnodi tutti. A braccia ' g portato al l\u2019H\u00f4tel, gi\u00e0 facto cadavere, traie prerauroBe duo drg.i aBfcmti.\t.\nNon \u00e8 adir\u00e9 il dolore provato dalla E?glna \u20224 0y10 volle fosse eubito telegcafato al \u00dfo per le prime necessario disposizioni.\nIn tan to, casendo il cadavero in territorio Btraniero, occorrevano piatiche Bpeciali peril trasporto. E iori, di b ion oia, veniv\u00bb fcele-graiato alia nostra Prefettura per la necea-Earia nutorizzuzione dovendo il oadavere p vs-Bare pei Comuni di Fiery e Tr.mt\u00e8, il colle did Theodule, compiondo coat il viaggio ehe era Btato ilssato pel iitorno, e ehe era il pi\u00f9 breve.\nL\u2019autorizzazione fa subito concessn. Si as-eioura ehe i fanerali sar.mno splendidi, im-prontati a quel Bontiraento di riconoscenza ehe i buoni villegiani nntrono per\" chi Joro ayeva procurato an vero benessere.\nEicco di cense il barone Peccoz era frW*\u00ae e modeste. Ogni ana cara parti col are erarivolta aU\u2019ornamen-.o della Pulazzmache do - P tare Sua Maest\u00e0 la Regina d I.alia, ed a covere con eomma corteaia quand for**tl\u00aerJ lui nelPepoca e\u00dftiva s\u2019indimzavano per k> opportune indicazioni. Ed ai doveri d\u2019 oepitUit\u00e0 adempiva Benza alcnn riguirdo alia spesa.\nRua abitazioue era costituita da ana picco.a casettv situate al basso de..a va.le.\nD\u2019indole franca o risolata, con somma energia aveva in qaesti altirai tempt disciplinato \u00fc Bervizio e la rimunerazione d'opera di OBafruivaao della presenza doha R gma. Aveva introdotto certe assolate regole d ordine die a taluni, avid! di guadagno, non andavano tropp \u00bb a aaagne. Mi con qaesto aveva fatto in modo che Futile fosse quanto mai nparfcito fra il maggior num\u00e9ro.\nEra scapolo. Lascia ana sosUnza ehe ascendo a quai ehe milione e di cai saranno eredi l\nnipoti.\nNon sappiamo fioora se egli abbia .attO qualche sp\u00e9ciale legato.\nCerto ehe la perdita d\u2019an aomo cosl manifico, porteri uu contraceolpo in qaella rideate val-lnta, e sari amarainenre eentita la perdita di Lai\u2019ehe confcinaamente intendeva ai benessere del paese.\nIi'cseiirsione della Regina\nIn cm avvenne la morte del Peccoz\nA coropletare la narruzione snlla luttuosa morte del baroae Do Peccoz, \u00e8 opportano che I ei conoica qaale fu e come si ^ compietto l c-BCurBiooe che doveva essere Pultima per ii compianto barone.\nCome gi\u00e0 fa accenaato in principio, la caro-vana reale lasci\u00f6 Gressoney nella giornata del 2d corrente.\nEssa nseese p^r F Alp Gabiet alia oapanna Limy a m^tri 3360 suli\u2019alt*.\u00bb della rape dot ta Hohes Licht fra il ghiacciaio del Rosi ed il ghiacciaio d'lndun a cinque ore circa da Grea-b o n e y -1 a-T ri u i t \u00e9.\nIn qnrsta capanna-rifugio, piccola ma bon arredata, la Regina pa9s\u00f4 la notte del 21.\nLa mabtina del 25 alle ore 3 la oomitiva si pope in viaggio, favori ti di tempo assai baono ed intraprese la travers\u00e2t\u00bb d-l oolle dol Lya (Lysioch) fra il Monte Rosa ed il Lyskanna.\nIl colle, ehe \u00e8 il pi\u00f9 elevato de\u2019.le Al pi, ha nna altitudin\u00a9 di 4200 in. circa. Di l\u00e0 la eomiciV \u2019. doveva acendere al Riffel Alp. grandioso al-bnrgo a 2227 ru. iu tenitor\u00eeo avizzero, proprio sopra Zermatt, ma prima ancora di giuugore al grau ghiacciaio del Gorner avveuiva la morte del barone Peccoz.\nLa Regina, dopo prostate, in un colle por-Bone dol s-:o seguito, tntto le posai bi 1 i cure cho sono nuscite pur troppo inutili, ha pro-Beguito fi no ai Riffel Alp, ovo preae dimora.\nSolo oggi ritorner\u00e0 in Italia avtraversaudo il colle dol Thoodulo ch\u00e8 \u00e8 la via pi\u00f9. lacile.","page":15},{"file":"p0017.txt","language":"it","ocr_default":"\u00ff./\n\n\n\u2122 fi. J> S sS.\tZfi-\n\nr / *-\n\n(//?____ a\t^\n\nV~~*\u00a3&r\t77T^-","page":17},{"file":"p0018.txt","language":"it","ocr_default":"\n\n1\n\n\\\nLi","page":18},{"file":"p0019.txt","language":"it","ocr_default":"\n\u00a37 t>\n\n\n","page":19},{"file":"p0020.txt","language":"it","ocr_default":"Io","page":20},{"file":"p0021.txt","language":"it","ocr_default":"7","page":21},{"file":"p0022.txt","language":"it","ocr_default":"\n","page":22},{"file":"p0024.txt","language":"it","ocr_default":"DoniPDica-Lnnedi 2-3 Seiiembro \u2014 243\nASSOCIATIONI\nAnno Semtil. Mete\nre\u00bblliu Trijvjll. Tunui. Mub-au* i* \u00abo Rump\u00bb. Sun ilellTu. 1\u2019o.ula 3a so \u25a0\u00bbt/tti fuori il\u00fbl-J rpsdie. qitotid. 55 SO l'\u00fcniono Post. | \u2022 \u00bbdfim. 44 *t\nBoni TnrI n arMln.\nnou fleet a r\nI O\u00ab\n3\t50 5 \u2014\n4\t\u2014\nlUrn! 5 in f-ntta IIalia.\nLETTERE DAL MONTE ROSA\nLUIGI PBCCOZ.\nPer cl\u00f9 oonobbo il bare ne Poecoz, per chi so-pratuttO lo troquonl\u00f9 fine u iori, la notizia di sua morte improv visa ha un nou so cho d\u2019irra-zionalo cni la men to si ribolla, tank\u00bb o dillicilo ii sestituii c alia iigura baldo, robusta, imporiosa clol gootiluom\u00f6 monlanaro l\u2019imagino d\u2019un ca-davero inerte giaceuto sulla novo.\nQuelle dol bare no Luigi Peccoz ta una oai-stouza eecozioualo, avonto in so gli elomonti del loggondario: egli ebbo uun vita straordinaria-monle fortunata, pereb\u00f4 a lui la sorte concosso favori cho non par\u00e8ano pi\u00f9 possibili in quoati tempi. Nol nostro socolo, in un paeao civile, o aonea cho ci\u00f4 costituisso un anacronismo, egli visse come tin autico siguoro, come un feudata-rio doi castelli della sua vallata. Forto, bollo, viril-monto bollo, il volto abbronzato dai sole o dalla mout'gna, l'occhio avmzo al comaudo, la por-sona aiU: ed erofcta, il portamento un poco ri-gido cosi caratteristico della razza teutonic\u00bb, avev;: nttH\u2019insieuio l\u2019impronta dell'uomo in cui l'ot\u00e0 non dxstrusse nulla, ma confer! grazia, di-gnit\u00e0 e decot'o; attivo, intraprendonte, energico, gentile ed affabile, egli era neUa sua'vallata i\u2019uomo pi\u00f9 noto ed esorcitante la maggiore auto-ritii; alia quale naturaliueuto non mancavano i ribelli.\nLa sua grande passions fu la caccia: da gio-vano, quandu la valle di Gressonoy era pi\u00f9 sel-vaggia, e si parlava ancora di stambecchi sul Gran haupt, si content\u00e9 doi suoi xnonti: poi acquist\u00e9 una grande riserva ehe conservava tut-tora golosamente a Saint-Marcel, ed eradivenuto uu yoro rivale di Vittorio Emanuolo; il quale t \u00bb\u25a0 \"ni'i'i'\t\u2014sUuii Vieiuu .-\u00ff\u00fbr .\nrlc\u00f4\u00efoso seppe farsi nn alleato sicuro, ehe invi tava aile suo caccie e onorava di doni di caino-sei e stambecchi vivi.\nVero cacciatoro nol senso alto o diroi tedoscc della parola, il Peccoz curava amorosamento le sue riserve; lo ripopolava, o tentava perfino di creare degli ibridi ehe potessero acclimatarsi Lulle vette di Valdobbia, secondo quanto egli stesso mi diceva pochi giorni fa, vivo ora insol-vatichito un branco di meticci dollo stambeccc o dolla capra, die egli leco custodiro da nn ca praio di Brusson, ora morto, pi\u00f9 solvaggio della sua selvnggia mandra. Sotto a Lavez, su per lc strette fascio di erba cho cingono i fianchi do Telcio ira l\u2019uno o l\u2019altro doi grandi scaglioni di roccia, pascolava pochi giorni fa uno stambeccc semi-domestico. A Lavez aveva la riserva dolU pornici, o da otto anni non iacova pi\u00f9 nn colpo poreb\u00e8 potessero moltiplicoro in paco. E lo per-nici infatti si sono fatto numovoso su quoi groppi: noi no sorprendommo una covanto, la qualo munco a dirai, ci liss\u00f9 cogli occhi limpidi, fa cendosi grosaa per copriro il n\u00eedo da cui non ei stneed cho quundo lo i'uinmo addosso gottandolo sopra il cappello. Nol nido onino oinquo bolic uovu: volli vudore la temperatura di quella pic-cola cavit\u00e0 non avonto altro suolo ehe la nuda terra o trovai 28 gradi. Pochi giorni dupo ri-lornaudo ul nido irovannuo due puicini upp*\u00bbna nati, e vedommo screpolarsi un altro novo; il che ci indusse a fare da lovatrice alia povera beatiola ehe certo non si sarebbe aspottato in quel frungeuto Tassistenza dolla lacoltA medico, Chi \u00e8 cacciatoro comprendor\u00e0 sonz\u2019altro ehe il bar one Peccoz avesso riputazione d\u2019essoro golo-sissimo della suo oaccio; egli invitnva gli amici ed nccordava ancho il permosso di faro una bat-tuta agli ingenui cho gliela cbiedevano. Li fa-ceva accorapagnaro dai suoi guardacaccia; mi si disse di alcuni i quali non tornarono troppo en-tusiasmati dolla caccia, o naiTarono d\u2019essorsi tro-vati a corti passi, noi quali la preoccupnzione loro muggioro non ora corto quella di scovnro il camoscio: fortuna cho i guardacaccia li sosto-nevano.\nOrmai la grando caccia, quolla cho gli inglesi chiatuano big game, non osisto pi\u00f9 a Grossoney. La catena cho si spicca dalla Vincent Pyramiao o sconde verso il Corno Bianco albergnva bran-chi di cnmosci, cho traversavano sotto ad Indren per la Salzia ed il Telcio o risalivnno per la Botta Furca; ora sono scomparsi. Pi\u00f9 che i cnc-ciatori, sono i viaggiutori e gli nlpinisti clio H hanuo dispsrsi. Le marmotte o lo lepri porsi-stono ancora, ma esse pure si son faite pi\u00f9 pru-denti, si ehe non \u00e8 frequente voderle fnori al pascolo corne una volta accadeva. U gran centro \u25a0 venator\u00eetr ar ValaLVosta^^costituitosoltauto pi\u00f9 dai Gran Paradiso o sue diramazioni, o ri-marr\u00f9 taie lincho il Re vi dedicher\u00f9 le sue cure; nello stesso senso lavorava pure il barono reccoz, ehe poss\u00e9dera a Saint-Marcel una riserva in nn territori^b\u00ebllissimo fra la Tessivn, l\u2019Emilius, la Beccn di Nona e il selvaggio vallone di Feuis; vi aveva costrutta una bella casa di caccia, dove faceva spesso soggiorno coi snoi amici.. Io non ho visto quest-a casa, ma m\u2019immagino ehe sar\u00e0 un gioiello, corne lo sono tutto le abitnzioni da lui costrutte; e ehe fosse talc me lo pro va ancho il l\u2019atto ch\u2019egli me ne parlava corne d\u2019una cosa di cui era contento. Poioh\u00e8 quesfco della- casa era il suo orgoglie maggiore, la forma prediletta cnn oui egli manifestava la sua dovizia, la munificenza e il buon gusto suo; dovunque egli si stabiliva voleva essere a casa sua; uel c-he appare pi\u00f9 ehe mai la influenza germanica.\nGli \u00e8 neUa costruzione d\u00e9lie sue belle pnlaz-zine di Gressoney Saint.-Jean,di Stafel e in quella dell Hocb-Licht, Ja pi\u00f9 al ta casa d\u2019Enropa, ehe egli profuse i maggiori tesori; l\u2019ultima ehe ho citato, \u00e8 costrutta a pi\u00f9 di tremila metri, su uno sprone del Rosa che s\u00efnnalza quasi a picco snl ghincciaio del Lys, e ehe termina nella 90ttilo lingua di detriti roeeiosi su cui \u00e8 edilicata la capanna Gnifetti. U nost-rurla non f\\i certo facile; il suolo a poca profondit\u00e0 costantemente gelato; mancaute l\u2019acqua; la calce cho non iacova presa causa i geli notturni; la stagioue per la-vorare ridotta a poco pi\u00f9 di due me si; lestrade difliciiissime, pericoiose ed accessibili ai muli solo per nn tratto. Et^pure ora la ossatura del-l\u2019odificio \u00e8 complota, e fla Torse dioci o dodici giorni \u00e8 ultimato il tetto: e di questi giorni sa-lirono duec.ento carichi di muli recanti i legnami \u00ablostinati al rivestimento dello parti iutorno, agli impalcari od ai soflitti; n\u00e8 quosti basteranno. poich\u00f4 la casa \u00e8 grande ed alla, le cnmero spa-ziose.\nQuesto possodore dovunque il suo nido \u00e8 ehe lo rendova pi\u00f9 invidlabilo, o lo oostituiva signore dovunque egli fosse : o in ci\u00f9 era pure il suo maggiore titolo alla riconosceim del pneso. Non si potr\u00f9 corto faro rimpr\u00f4voro a lui di non nvore coraproso ci\u00f9 cho Gladstone chiama lo rosponsabilit\u00f9 dello ricchozze: egli non ora ehe lo Sirumonto per cui la sua fortuna scondova ail arricchiro la valle nadvn. .Di Germania ogli tece venire parecchi op\u00e9rai, Ira cui il disgra-ziato Vottench, l\u2019abilissimo caipontiero ehe co*","page":24},{"file":"p0025.txt","language":"it","ocr_default":"\u25a0P\n\u25a0","page":25},{"file":"p0027.txt","language":"it","ocr_default":"y","page":27}],"identifier":"lit38243","issued":"[1894]","language":"it","pages":"28","startpages":"28","title":"Barone Peccoz [notebook, including correspondence, newspaper clippings]","type":"Manuscript"},"revision":0,"updated":"2022-01-31T15:47:20.681171+00:00"}

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